martedì 26 maggio 2009

i mammiferi acquatici

I mammiferi si evolsero sulla terraferma come animali a quattro zampe che camminavano e correvano. I mammiferi acquatici si sono modificati per andare incontro alle diverse esigenze della vita in acqua e sono diventati i più modificati tra le specie di mammiferi.

MOVIMENTO

Muoversi in acqua richiede molta più energia, poiché si tratta di un mezzo “più spesso” dell’aria. Il Ghepardo può raggiungere una velocità di circa 100 km/h, ma l’Orca, che pesa 400 volte di più, raggiunge solo la metà di questa velocità. I mammiferi acquatici hanno ampie superfici lisce per muoversi nell’acqua. I delfini, le balene, i Dugonghi e i Manati si spingono con le pinne caudali e usano le pinne per cambiare direzione. Le specie semi-acquatiche, come le lontre, hanno le zampe palmate.

CONTROLLO DELLA TEMPERATURA

Molti mammiferi acquatici vivono ai Poli, dove i mari sono freddi e possono gelare in inverno. Qui, il mantenimento della temperatura corporea è una funzione vitale: ciò è facilitato dall’avere estremità più piccole, pellicce fitte e peli ricoperti da oli idrorepellenti.

SOPRAVVIVERE SOTT’ACQUA

I mammiferi acquatici devono arrivare alla superficie regolarmente per i rifornimenti di ossigeno. I pinnipedi (foche e leoni marini) e i cetacei (balene, focene e delfini) possono trattenere l’ossigeno nei loro muscoli: questo viene immagazzinato in speciali proteine, le mioglobine, e può essere rilasciato gradualmente durante un’immersione.


Chiara


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